Avevamo sentito da Lucien che Yula sarebbe arrivato in paese il lunedì mattina. Come al solito avrebbe caricato alcune taniche di acqua, avrebbe fatto la doccia, il bucato, ritirato la posta, per poi tornare alla sua cabin sull'Hanson Lake, una cinquantina di chilometri ad ovest del bivio poco oltre l'abitato di Elsa. Di quella casupola nel nulla, un rifugio incassato tra le montagne e i laghi, tutti a Keno City dicono meraviglie.
Ma incontrarsi, a Keno City, si sarebbe rivelato tutt'altro che semplice e scontato.
Ma incontrarsi, a Keno City, si sarebbe rivelato tutt'altro che semplice e scontato.
A Keno City ci sono le parabole per la ricezione satellitare, che in casa alimenta telefoni fissi, internet e televisori, ma all'esterno i telefoni cellulari non hanno campo. "Da qualche settimana pare sia attivo il servizio sms, ma soltanto a livello sperimentale e non con tutte le compagnie", ci spiega Mike. E così, incontrarsi, incrociarsi, ritrovarsi, a Keno City funziona "alla vecchia maniera". Vale a dire, con qualche intoppo, una buona dose di casualità e tanta pazienza. |
Due appuntamenti mancati in meno di quattro ore, questo l'esito di mezza giornata di attese, coincidenze e passaggi sfiorati. Di cui resta la traccia concreta di "messaggi in bacheca", un foglio di carta e un appunto scritto: il biglietto che avevamo lasciato a Yula nella cassetta postale torna "postato" sulle taniche dell'acqua davanti a casa, a dirci "sono passato ma non c'eravate"; e il cartoncino di Keith compare infilato nella cerniera della porta d'ingresso, a confermare "ci siamo persi per il caffè". Pazienza, pazienza. Tanto, mezz'ora dopo ci si incrocia per un tazza di tè. Mentre per Yula... si ritenta la settimana prossima.