UPSTREAM /Controcorrente
La resistenza dei nativi contro gasdotti e dighe
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Che cosa c'è in gioco |
Le ambiguità del governo Trudeau |
Un reticolo di oleodotti e condutture per il gas, pozzi, centrali idroelettriche, serbatoi di stoccaggio e nuove strutture portuali nonché raffinerie di bitume semisolido e un nuovo tracciato ferroviario: il puzzle dei progetti che incombono sul nord della British Columbia e sulla costa del Pacifico è un quadro in continua espansione, dove ogni tassello sembra aprire a nuove devastazioni.
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Nonostante le promesse elettorali (lotta ai cambiamenti climatici, svolta nella politica energetica, impegno nel rapporto paritario con i nativi), tutti i progetti sono stati approvati, dalla diga Site C alle infrastrutture per il gas liquefatto sino al contestato oleodotto Trans Mountain della Kinder Morgan. In barba ad una sentenza della Corte Suprema che a giugno aveva bocciato l'oleodotto Northern Gateway della Enbridge. E la situazione è in continuo aggiornamento. |
Le riserve del nordestCowboy e indiani uniti contro la diga sul Peace River che allagherebbe oltre 80 km di terreno fertile
Il no di Lelu IslandDopo il no al miliardo di dollari della Petronas, i Laxkwalaams proseguono l'occupazione dell'isolotto contro l'lng
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Gli Unist'ot'en nella forestaVolontari da tutto il mondo al presidio di Freda Huson sul Morice River, crocevia di diversi oleodotti
Ci si vede in tribunaleDecine di cause oppongono i First Nations a Provincia e Governo, contro la diga, gli oleodotti e il fracking
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La gente dello SkeenaTra il Bulkley, il Kispiox e lo Skeena, nativi e bianchi si alleano. Perché in gioco c'è tutto il salmone canadese
Kitimat: acciaio, gas e canoeContrari all'oleodotto della Enbridge ma favorevoli ad una eventuale raffineria, gli abitanti di Kitimat concordano con la tribù degli Haisla nell'appoggiare le aziende del gas liquefatto e aspettano la ripresa dei prezzi di mercato.
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